Successo di pubblico e testimonianze significative martedì 19 dicembre a Imer, in occasione del seminario promosso dal GAL Trentino Orientale sul tema dell’ospitalità diffusa.
A introdurre i lavori Roberto Pradei, Presidente della Comunità di Valle di Primiero e Sergio Scalet, Presidente del Consorzio BIM del Brenta, che ha sottolineato l’importanza di non lasciare nel cassetto le buone idee. Il direttore del GAL Trentino Orientale Marco Bassetto ha dato il via alla serata con la presentazione di 5 esperienze: due nel vicino bellunese, una in Val di Cembra, una in Primiero e una a Calceranica al Lago. A inquadrare il tema dell’ospitalità diffusa è stato presentato anche lo Studio di fattibilità preliminare “Sistema Alberghi Rurali – Bim Brenta”.
SISTEMA ALBERGHI RURALI – BIM BRENTA
Lo studio di fattibilità è stato presentato da Luca Lietti, di Agenda 21 Consulting. Si tratta di una ricerca che aveva l’obiettivo di fornire elementi utili a valutare l’opportunità di sostenere l’avvio di progetti pilota di ospitalità diffusa, sotto forma di start-up di impresa turistica, sul territorio del BIM del Brenta. Uno studio comparato che ha messo in evidenza potenzialità e criticità delle esperienze in corso nell’arco alpino, in un’ottica di sostenibilità nel lungo periodo. La mappatura ha riguardato l’individuazione di un inventario di hot spot turistici che caratterizzano il territorio in termini di attrattività turistica e capitale territoriale necessario allo sviluppo dell’offerta di turismo rurale. Alla luce delle esperienze mappate nell’area alpina centro orientale sono emerse buone pratiche di ospitalità diffusa e la definizione di indicatori che ne descrivono le caratteristiche specifiche. Lietti ha messo in evidenza specificità, punti di forza e di debolezza dei modelli avviati, tra cui Vacanze in Baita, l’Albergo Rurale e il Paese Albergo.
L’ALBERGO DIFFUSO DI FALLER, NEL BELLUNESE
Guido Trento ha poi presentato l’esperienza dell’Albergo Diffuso Faller, nel comune bellunese di Sovramonte, paese della mela prussiana. Tre gli elementi fondamentali per la riuscita dell’esperienza: un brand, un paese con peculiarità da valorizzare e persone che credono nell’iniziativa. Rilevante la caratteristica del fare comunità anche nella cura dei beni comuni. Nello specifico l’albergo diffuso è stato creato come una struttura ricettiva, composta da più alloggi indipendenti, situata nel centro del paese, con un’unica reception. L’organizzazione dell’albergo diffuso ha permesso di garantire servizi di qualità di tipo alberghiero aderendo anche al progetto della “carta qualità” del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.
http://www.albergodiffusofaller.it
I BORGHI DELLA SCHIARA A BOLZANO BELLUNESE
Sull’esperienza di ospitalità diffusa “I Borghi della Schiara” di Bolzano Bellunese, Andrea Zinato ha messo in evidenza opportunità e limiti legati all’impianto normativo sugli “alberghi diffusi” della Regione Veneto, mentre Danilo Zanon, proprietario di una casa e aderente al progetto, ha sottolineato il senso e il valore dell’accoglienza come esperienza autentica.
http://iborghidellaschiara.it/
VIVIGRUMES E LE INIZIATIVE DEL COMUNE DI ALTAVALLE
Dal Comune di Altavalle, in Val di Cembra, la Vice Sindaco Vera Rossi ha presentato il percorso ViviGrumes gestito da una società a maggioranza pubblica (51%), che vede il 49% delle azioni in mano agli stessi cittadini. La relatrice ha illustrato i passaggi di questo prezioso percorso di valorizzazione del territorio, nato nel 2001 con la partecipazione ad un bando nazionale. ViviGrumes offre un’esperienza di turismo sostenibile per vivere la montagna a passo lento. Dopo la fusione dei comuni, in questa fase ViviGrumes sta sperimentando un’offerta di ospitalità diffusa che coinvolge i proprietari di seconde case.
http://www.vivigrumes.it/
IL PROGETTO TRACCE, IN PRIMIERO
Il progetto “Tracce” di Primiero è stato presentato da Andrea Simon e Giacomo Longo, dello Studio Mimeus, come una proposta ricettiva legata alla struttura dei masi sparsi sul territorio. La vacanza esperienziale ipotizzata fa leva sulla mobilità tra montagna e fondovalle, ed è calibrata sull’interesse dei visitatori.
OSPITALITA’ DIFFUSA A CALCERANICA AL LAGO
L’esperienza di ospitalità diffusa a Calceranica al Lago è stata presentata dalla vice sindaco Cinzia Tartarotti che ne ha sottolineato le premesse principali: un rilevante patrimonio immobiliare sottoutilizzato e una consolidata vocazione turistica del territorio. Il valore che si intende creare è naturalmente connesso all’attivazione di reciproche prossimità all’interno della comunità, in termini di competenze, opportunità e cura del bene comune. I consulenti di CBS, Francesco Gabbi e Sara Carneri, hanno raccontato il modello messo a punto a Calceranica evidenziandone l’impronta operativa. Un modello che fa leva sull’interesse reciproco e sulla capacità imprenditoriale: da un lato i proprietari di seconde case possono valorizzare i loro immobili, supportati da una struttura che li aiuta nella fase di avvio – con un sopralluogo per valutare eventuali interventi di manutenzione che possono essere sostenuti dalla Cassa Rurale Alta Valsugana – fino alla messa online degli appartamenti sui portali di offerta turistica e alla definizione del servizio di gestione dell’ospitalità (gestione portale, cambio biancheria, accoglienza degli ospiti). Dall’altro il paese stesso di Calceranica al Lago potrà beneficiare del circuito virtuoso di un turismo diffuso e di interventi di manutenzione degli immobili che aumentano la qualità dell’abitare.
A questo link alcuni dettagli dell’iniziativa Ospitalità Diffusa a Calceranica al Lago: https://vivicalceranica.wordpress.com/2017/12/06/ospitalita-diffusa-raccogliamo-le-adesioni/
I materiali dell’incontro :
https://www.galtrentinorientale.it/online-i-materiali-dell-incontro-sull-ospitalit%C3%A0-diffusa/53-29/